il problema, a mio modo di vedere, non è in se la violenza. Ma se questa abbia senso, o meglio, sia utile, alla sviluppo drammaturgico dell'opera. In Apocalypto vi trovo solo il gusto del crudo in se per se, utilizzato come strumento di semplice impatto.
Riguardo alle annotazioni storiche allo stesso modo, non contesto la ricostruzione ;per il semplice fatto che non è a mio vodo di vedere cosi importante. Non vediamo un documentario, ma un'immagine, un racconto basato sulla storia, dunque va benissimo anche qualche forzatura. Il problema è che l'utilizzo di alcune forzature serve, anche qui, non allo sviluppo dell'opera, ma come strumento per descrivere, come allegoria, un pensiero ben preciso, e che quindi trasforma il senso anche di cio che lo precede. La storia personale perde importanza in quanto storia di un uomo che cerca la famiglia (e anche qui se vuoi ci vediamo il pagano che cerca di abbracciare la cristianità per il suo bene), ma diventa simbolo abbastanza rozzo dal punto di vista stilistico.
Poi ripeto, se vogliamo parlare del film solo a livello di fattura...per carità ben fatto, ben girato con ritmo...però rimane un carrozzone, e a questo punto carrozzone per carrozzone vedo i Pirati dei Caraibi...
ovviamente è solo il mio pensiero senza nessuna pretesa di verità assoluta....
Guichard Clermont Duca di Montpensier e di Ayr, Voce del Crepuscolo, Cliath, Signore delle Ombre, Homid, Philodox.